Ieri nel canale di
Sicilia sono morti affogati 700 profughi provenienti dalla Libia e i vari rappresentanti di governi e istituzioni hanno reagito scaricandosi la responsabilità gli uni con gli altri.
Tuttavia poche persone sanno che
la causa principale della situazione di caos creatasi in Libia e la
conseguente ondata di profughi abbattutasi sulle coste dell'Italia
inclusi i 700 morti affogati ieri è da individuarsi nello
sfaldamento dell'apparato statale Libico provocato da un maxi
sequestro di fondi governativi che servivano a tenere in piedi lo
stato Nordafricano.
Il 25 Febbraio 2011, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti d'America ha confiscato 30 miliardi di dollari in contanti e partecipazioni appartenenti al
governo Libico in quello che è stato il più consistente sequestro
di asset finanziari stranieri nella storia Americana.
La confisca è stata il
risultato dell'executive order emesso il 25 Febbraio 2011 dal
Presidente Americano Barack Obama ed era parte dello sforzo
dell'amministrazione Obama di fare pressioni su Gheddafi affinché si
dimettesse. Siccome Gheddafi è morto da quasi quattro anni ormai,
non credo sia necessario continuare a esercitare una tale pressione
sul popolo Libico, anche perché la situazione di caos creatasi dallo
sfaldamento dell'apparato statale si sta riversando sulle spalle
degli Italiani e degli Europei che sono costretti ad affrontare
l'emergenza degli sbarchi di profughi sulle coste Italiane. Qualcuno
potrebbe anche affermare che questo è il solito complotto degli
Americani che prosperano creando situazioni di caos ma noi non
crediamo nei complotti, solo nella legge fisica di causa-effetto.
Dopo l'intervento della
NATO nel 2011 e il sequestro dei fondi governativi, la Libia è un
paese in bancarotta e la sua economia è allo stremo, con centinaia
di migliaia di Libici che combattono per sopravvivere e che fuggono
dal paese su mezzi di fortuna in rotta verso l'Italia.
Una tale migrazione di
massa sta suscitando la reazione della destra xenofoba Italiana che
sfrutta la situazione di emergenza per raccogliere proseliti facendo
finta di non sapere che il governo degli Stati Uniti è direttamente
responsabile di questo disastro umanitario.
La situazione libica è
adesso un emergenza umanitaria ed è giunto il momento per il governo
degli Stati Uniti di restituire subito i soldi al popolo Libico che
non solo ne ha un disperato bisogno ma perché sono soldi LORO.
Nel 1967 la Libia era la
nazione piu' povera d'Africa mentre nel 2011 quando Gheddafi è stato
assassinato la Libia aveva il reddito pro capite e l'aspettativa di
vita più alti di tutta l'Africa mentre il numero di poveri era
inferiore a quello dell' Olanda. Per più di 40 anni Gheddafi ha
promosso programmi di asistenza sociale per tutti i Libici, incluso
assistenza sanitaria e istruzione gratuita e persino energia
elettrica gratis. Grazie all'intervento della NATO nel 2011 il
settore sanitario è collassato e le istituzioni scolastiche hanno
chiuso i battenti e i black out sono un evento normale a Tripoli.
Durante il regime di
Geddafi le donne avevano il diritto all'istruzione, potevano
lavorare, divorziare possedere proprietà e avere un reddito. Quando
Geddafi ha preso il potere nel 1969 pochissime donne frequentavano
l'università, nel 2011 più della metà degli studenti universitari
erano donne. Nel 1970 Geddafi ha introdotto la parità dei diritti
uomo-donna nelle retribuzioni salariali. Adesso il nuovo regime
democratico sponsorizzato dagli Americani ha abolito tutti i diritti
delle donne e le nuove regole sono legate a tradizioni patriarcali
vecchie di millenni che vedono la parità dei diritti come una
perversione dell'occidente. Nonostante questo tre anni fa la NATO ha
dichiarato che la missione in Libia è stato uno dei più grossi
successi nella storia della NATO
Adesso che settecento
cittadini Libici sono morti affogati sulle coste Italiane è tempo
che il Governo degli Stati Uniti faccia un bel Mea Culpa e
restituisca subito i fondi sequestrati a quei poveri bastardi.
E Pluribus Unum
Tradotto dall'articolo in lingua inglese: Time for the United States to return the 30 bn to the Libyan people